Gli armonici o armoniche sono parte integrante di ogni forma sonora e sono infiniti. Grazie alla loro distribuzione siamo in grado di definire di che strumento musicale o oggetto sonoro si tratta. È grazie a loro che riusciamo a distinguere una tromba da un clarinetto.
La serie degli armonici va ricondotta al fenomeno fisico della vibrazione dei corpi sonori che, unitamente alla propria frequenza fondamentale, producono una serie di frequenze secondarie. La serie contiene tutti gli intervalli, dai più semplici nel grave ai più complessi nell’acuto.
Ogni nota è composta da una fondamentale e da una serie di suoni armonici che, essendo infiniti, sono udibili per l’essere umano unicamente nella frequenza che spazia dai 20 – 20’000 Herz (unità di misura che definisce i battiti al secondo).
È Pitagora che, con il monocordo, ha studiato, scoperto e definito matematicamente la loro successione esatta.
LA LEGGE DELLE OTTAVE
L’altezza di un suono viene, come già descritto sopra, misurato in Herz (1Hz = 1 battito al secondo, ciò corrisponde all’oscillazione di un corpo in avanti ed indietro). Se la frequenza di una nota viene raddoppiata, il suo suono risuonerà un’ottava sopra, se viene dimezzata risuonerà logicamente all’ottava inferiore.
I suoni degli astri, che ovviamente normalmente non sono udibili all’orecchio umano possono, con questi calcoli, essere portati nel nostro campo uditivo (ca. 20 – 20 000 Hz).
IL CALCOLO DELLE FREQUENZE PER LE CAMPANE
La nostra terra ha una frequenza di 24 ore (il ciclo della sua oscillazione completa).
24 ore X 60 minuti X 60 secondi = 86400 secondi.
Otteniamo il reciproco calcolando:
1 : 86400 secondi = 0,000011574074 Hz che corrisponde alla frequenza della terra. Questo importo lo moltiplichiamo per due; il risultato di nuovo per due e così via finché otteniamo una frequenza nel nostro campo uditivo, cioè 194.18 Hz. Questa frequenza corrisponde ad un SOL nel nostro sistema musicale ed è una magnifica nota.